Tra le 65 facce del poliedro esistenziale esplorate da Sòno, di cui d’ora in poi daremo delle schegge d’assaggio, stavolta cito l’amicizia. Essa è un sentimento fatto di vivo affetto tra due soggetti, a un tempo mutuo, disinteressato, sincero, basato su accettazione, comprensione, benevolenza e soprattutto affinità di sentimenti e reciproca stima (che può valere anche con la divinità: Abramo definito ‘amico’ di Dio, gli apostoli chiamati ‘amici’ da Gesù).
Ebbene, l’amicizia può essere provata anche per se stessi, non confondendola con la stima e l’accettazione di sé. In effetti, l’auto-amicizia si esplica nel capirsi e andar d’accordo con se stessi, nell’aversi in simpatia e tollerarsi, nel farsi buona compagnia e coccolarsi.
Oggetto di varie domande del nostro mega-questionario di oltre 600 item, tale ‘dimensione’ arricchisce l’auto-profilo della persona, contribuendo a quei racconti di sé che costituiscono il nucleo del metodo Sòno e – nel contempo – offrendo un modo per accrescere l’auto-individuazione (il diventar se stessi) femminile e maschile.
Credits: Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, litografia
Caro Silvio, non esageriamo. Grazie comunque
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