Com’è cambiato il mondo

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A Cervia, 40 anni fa, mio figlio giocava con la paletta e il secchiello. Bagnava la mamma con una pistola ad acqua. Una volta alla settimana si affittava un pedalò per mezz’ora. Tre sere si usciva per prendere un gelato e guardare un povero mercatino nella pedonalizzata via Italia. I bambini buoni andavano alla sala giochi. Per due settimane c’era il circo Orfei. I giovanissimi erano felici. Io ci mettevo quattro ore e mezzo per raggiungerla il venerdì sera. In primavera volavano gli aquiloni. Tutto l’anno si potevano visitare le straordinarie saline.

Oggi a Cervia i bambini giocano con la paletta e il secchiello. Mia nipote Camilla bagna sua sorella Matilde con una pistola ad acqua. Una volta alla settimana si affitta un pedalò per mezz’ora (ora ha lo scivolo). Tre sere si esce tutti per prendere il gelato (oggi ci sono anche i gusti Nutella, tiramisù e puffi). I bambini buoni vanno alla sala giochi e comprano il regalo del compleanno per papà nel povero mercatino di via Italia pedonalizzata. Per due settimane c’è il circo Orfei (di un nipote di Nando). I giovanissimi sono felici. Io ci ho messo quattro ore e mezza in auto (col condizionatore) venerdì scorso. In primavera c’è il campionato mondiale degli aquiloni. Tutto l’anno si possono visitare le straordinarie saline.

I media parlano di degrado, infelicità, rivoluzione tecnologica, intelligenza artificiale. Ma ci sono anche la serena immobilità, l’eterno ritorno, la medietà senza tremiti, il riposo tra i guai del vivere. Senza stasi non c’è rivoluzione.

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